Amalfi ieri e oggi: da Repubblica Marinara a luogo di arte e turismo
di Simona Vitagliano
Esattamente come quando ne “Il giardino segreto” l’aprirsi di una porta conduce in un mondo incantato, completamente inimmaginabile e diverso dal contesto, così succede con Amalfi: la cittadina si scorge a pochi chilometri dalla città, dalle auto, dal traffico e dallo smog, rivelandosi come una sorpresa agli occhi di turisti e non, con i suoi tornanti, le sue casette colorate, le sue luci che, di sera, rendono l’atmosfera eterea.
Ma Amalfi non è solo questo.
Non è solo una delle tante perle del Mediterraneo e della Campania, ma anche un punto di svolta geo-storico.
Dal nono all’undicesimo secolo è stata prima tra le 4 famose Repubbliche Marinare: controllava i traffici marittimi attraverso le Tavole Amalfitane, un codice che regolamentava i commerci via mare; storicamente il più antico statuto italiano in tema marittimo e il primo input verso quella che sarà, poi, una regolamentazione dei diritti e dei doveri dei membri di un equipaggio.
Famoso è l’aneddoto che riguarda i limoni sfusati, in zona: durante lunghe traversate in mare i marinai, per evitare carenze di vitamina C, portavano a bordo grandi quantità di limoni, assumendone costantemente il succo e la polpa.
Il limone sfusato è una particolare variante di questo agrume, patrimonio dell’UNESCO, caratterizzato dal fatto di essere quasi privo di semi, con una forma allungata e piuttosto grossa rispetto agli altri limoni mediterranei, dalla scorza spessa, rugosa e ricca di olii che ne consente tempi di conservazione molto lunghi (ecco perchè potevano essere portati a bordo e tenuti in scorta per molto tempo).
Questo ruolo da protagonista del limone sfusato si è tramandato fino ai giorni nostri, evolvendosi in gustose granite da acquistare nei chioschetti caratteristici del luogo, sorseggiate durante lunghe passeggiate.
Inoltre dal 1955 è possibile assistere alla “Regata delle antiche Repubbliche Marinare”, un evemto annuale, in perfetto stile medievale, che ricorda l’antica rivalità tra Amalfi, Pisa, Genova e Venezia, in cui avviene anche una parata di figuranti in costumi d’epoca. Le imbarcazioni sono ricostruite sugli antichi modelli del XII secolo, i galeoni a remi dipinti rispettano i colori tradizionali delle città marinare, offrendo quindi l’azzurro per quello amalfitano, il rosso per il pisano, il bianco per quello genovese e il verde per il veneto.
Nonostante sia una piccola cittadina, inoltre, Amalfi ha persino il suo personalissimo Duomo.
Consacrato a Sant’Andrea, patrono della città, si tratta in realtà di un complesso monumentale composto dalla Basilica del SS. Crocifisso, dall’attuale Cattedrale, il Campanile e il Chiostro del Paradiso, in cui è possibile ritrovare insieme il portale bronzeo forgiato nel II secolo proveniente da Costantinopoli e l’attuale facciata ricostruita nel XIX dall’architetto napoletano Errico Alvino, in un contrasto e una distanza storica che, come spesso avviene nei luoghi più antichi, diventa fusione e completamento.
Ma l’atmosfera medioevale non risuona, in questi luoghi, solo per questo.
All’interno della città c’è la famosissima Valle dei Mulini, citata e fotografata da tantissime testate mondiali come uno dei posti più incredibili dell’intero pianeta!
Qui avevano sede le cartiere in cui si produceva un particolare tipo di carta fatta a mano, la “carta bambagina”, con una tecnica acquisita dagli arabi e tramandata dai marinai amalfitani al ritorno dei loro viaggi. Si trattava del risultato di una pasta fatta di “avanzi” di lino, cotone e canapa, trasformata in fogli con l’aiuto di particolari telai dai fili di bronzo e ottone.
Purtroppo con l’alluvione del 1954 tutto è andato distrutto, soltanto 3 cartiere si sono salvate, lasciando però la possibilità, ad una di queste, di diventare quello che oggi è il “Museo della Carta di Amalfi”: qui è possibile ammirare gli antichi macchinari utilizzati in antichità e leggere i testi dedicati a queste antiche tecniche artigianali.
Insomma, Amalfi è molto più che “bella”.
E’ storia, è tradizione, è antichi mestieri, è archeologia, mare, terra ed aria.
Di certo una concentrazione di emozioni di cui sentirsi protagonisti almeno una volta nella vita!
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