Festa di San Gennaro: patrono della città di Napoli
Fonte: corriere.it

Festa di San Gennaro: patrono della città di Napoli

di Annina D'Ambrosio

Il 19 Settembre si celebra il protettore della città di Napoli: San Gennaro.
Un giorno particolare e molto importante per Napoli, durante il quale tradizione e spiritualità si mescolano per dare vita a un evento di grande risonanza.
Come ogni anno non mancano grandi preparativi per la festa e la cerimonia religiosa sarà celebrata dal Cardinale Arcivescovo Crescienzo Sepe al Duomo di Napoli.
La festa di San Gennaro è un evento che raccoglie sempre un gran numero di fedeli ma anche molti curiosi, che non perdono l’occasione per conoscere un importante pezzo della tradizione culturale partenopea.

Fonte: ilroma.net

Fonte: ilroma.net

Gennaro è stato un vescovo e un martire cristiano. Nacque a Napoli nella seconda metà del secolo III (nel 272) ed, in particolare, è stato vescovo di Benevento, quando scoppiò la persecuzione di Diocleziano contro i cristiani a Roma. Per tale motivo, una tradizione antica e sempre tramandata dalla Chiesa beneventana, sostiene invece che il martire sia nato, appunto, proprio nella città sannita. Appartenente a una nobile famiglia, fin da giovane si è dedicato alla vita ecclesiastica; si narra che un giorno, per chiedere la liberazione del diacono Sosio, imprigionato per ordine del giudice Draconzio, San Gennaro fu imprigionato e condannato a morte. Quando fu gettato nella fossa dei leoni, a Pozzuoli, pare che le belve si inginocchiarono al cospetto dei condannati, dopo una benedizione fatta da Gennaro: Dragonzio decise, perciò, di farli decapitare.
Fu nel 305 che San Gennaro morì. Si narra che il sangue sgorgato in seguito alla sua decapitazione fu raccolto da una donna pia di nome Eusebia subito dopo il martirio. Queste ampolle, insieme alle ossa del Santo, sono custodite nel Duomo di Napoli e sono esposte alla venerazione dei fedeli tre giorni all’anno: il Sabato precedente la prima Domenica di Maggio, il 19 Settembre ed il 16 Dicembre; giorni molto importanti per il popolo napoletano, poichè si può assistere al celebre fenomeno della liquefazione, avvenuto per la prima volta nel lontano Agosto del 1389 e considerato un miracolo. Durante la celebrazione della festa dell’Assunta di quell’anno vi fu l’esposizione pubblica delle ampolle contenenti il sangue di San Gennaro.
Il 17 Agosto 1389 vi fu una grande processione per assistere al miracolo: il liquido conservato nelle ampolle si era liquefatto proprio “come se fosse sgorgato quel giorno stesso dal corpo del Santo”.
Ogni anno, durante la celebrazione religiosa, l’Arcivescovo Crescenzio Sepe chiede al Santo di “dare un segno”, di intervenire per il bene della città di Napoli, per aiutare i poveri, i disoccupati, gli sfruttati, la gente in difficoltà, gli ammalati e per risolvere problemi come la camorra, la delinquenza e le carceri sovraffollate.
Nonostante i problemi e i momenti bui, i fedeli non perdono mai la speranza, la fede è sempre un porto sicuro, che dà sollievo, e San Gennaro protegge la città. Il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro è di buon auspicio e la festa in onore del Santo è un momento molto sentito dai napoletani. Celebre espressione partenopea è “San Gennà pienzace tu!” (San Gennaro pensaci tu!), modo di dire utilizzato proprio per chiedere aiuto al Santo, un’espressione colma di speranza, una preghiera, un affidare i propri problemi e le proprie preoccupazioni al buon Santo che ci proteggerà e avrà un occhio di riguardo per noi (si spera!).

Fonte: pellegrinodipadrepio.it

Fonte: pellegrinodipadrepio.it

Impossibile dimenticare il trio La Smorfia composto dal grande Massimo Troisi, Lello Arena ed Enzo Decaro e il loro divertente sketch durante il quale hanno un dialogo con San Gennaro per chiedergli la grazia e Troisi si definisce “cliente” di San Gennaro in quanto si rivolge, fedelmente, sempre a lui.  Anche Lello Arena parla con San Gennaro e vedendo il Santo così pieno di “richieste” Troisi sottolinea più volte il suo essere cliente per avere priorità e far sì che il Santo lo ascolti. Comicità, fede e tradizione si fondono insieme per dar vita a un mix di napoletanità!

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