Giovedì Santo e zuppa di cozze: origini, tradizione e curiosità
di Annina D'Ambrosio
Uno dei piatti più popolari della cucina partenopea è sicuramente la zuppa di cozze, che si prepara il Giovedì Santo, in attesa del grande pranzo di Pasqua.
Preparare e gustare questo piatto è una tradizione tutta napoletana ed anche la festa del Giovedì Santo si divide tra sacro e profano.
Secondo la tradizione cristiana, infatti, la sera del Giovedì si celebra la Messa della Cena del Signore, durante la quale si ricorda l’Ultima Cena e si dà luogo al classico rito della lavanda dei piedi di Gesù ai suoi discepoli.
A tavola la tradizione culinaria napoletana vuole la zuppa di cozze, ‘a zupp’ ‘e cozzeche, protagonista della cena del Giovedì prima di Pasqua.
Le origini di questo gustoso piatto di pesce sembrerebbe che risalgano al periodo di Ferdinando I di Borbone. Il monarca era molto goloso di pesce e, in particolare, dei frutti di mare, che egli stesso pescava nelle acque di Posillipo; era solito farsi preparare dai cuochi del Palazzo una pietanza fatta di squisite cozze pregiate che chiamò “cozzeche dint’a cannola“.
Si narra che il Frate Domenicano Gregorio Maria Rocco avesse consigliato al sovrano di non esagerare con i peccati di gola, ammonendolo, almeno per la Settimana Santa, di non consumare piatti troppo sofisticati. Ferdinando però, pur di non rinunciare ai suoi frutti di mare preferiti, ordinò alla servitù di cucinarli in modo più semplice. Nacque così il piatto a base di cozze, salsa di pomodoro e olio di peperone piccante. Da quel momento la pietanza divenne famosa ed anche il popolo si cimentò nella sua preparazione e degustazione, sostituendo le cozze pregiate del sovrano con quelle di bassa qualità oppure con lumache di mare.
La zuppa di cozze è, oggi, uno dei piatti più famosi e amati della cucina partenopea: un vero napoletano non può farne a meno nella cena del Giovedì Santo.
Attenzione, dunque, agli ingredienti e alla modalità di preparazione. La tradizione è tradizione!
Prendete un bel tegame capiente in terracotta, adagiate le freselle come base e, mi raccomando, inzuppatele nell’immancabile olio di peperoncino che, piccante e saporito, esalterà il gusto del polipo, delle cozze e, se vorrete, anche delle vongole. Prezzemolo a volontà, sale, pepe e… gustate! Un tripudio di sapori!
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