Henri Cartier-Bresson: le opere del grande fotografo francese in mostra al Pan di Napoli.
di Francesca Nasta
Presso il Pan, Palazzo delle Arti di Napoli, sito in via dei Mille 60, dal 28 Aprile al 28 Luglio 2016 saranno in mostra le fotografie del famoso fotografo francese Henri Cartier-Bresson, noto come “l’occhio del secolo” per la sua visione innovativa della fotografia.
La mostra è composta da 54 opere fotografiche che ripercorrono la carriera del fotografo francese.
The Mind’s Eye è promossa dal Comune di Napoli ed è finanziata dall’associazione ACM Arte e Cultura in collaborazione con la Fondation Henri Cartier-Bresson Magnum Photos.
- Fonte: napoli.repubblica.it
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Diversamente da come si può pensare Cartier-Bresson non è sempre stato interessato alla fotografia; dopo gli studi giovanili si è avvicinato al mondo della pittura, accompagnato, durante i suoi studi, da grandi pittori come Jacques-Emile Blanche e André Lhote che lo hanno iniziato all’ambiente dei surrealisti francesi.
La passione per la fotografia si è sviluppata lentamente, anche grazie ad un viaggio in Costa d’Avorio (1930) che innescò in lui la voglia e la continua ricerca di immortalare la realtà. Come avrebbe detto in seguito, infatti, « la fotografia di per sé non mi interessa proprio; l’unica cosa che voglio è fissare una frazione di secondo di realtà».
Nel 1931 si è avvicinato al mondo del cinema e ha lavorato come assistente al fianco del regista francese Jean Renoir.
Qualche anno dopo, nel 1938, ha firmato la pellicola “Return to life”, un documentario sulla guerra civile in Spagna.
Durante la Seconda guerra mondiale è entrato nella resistenza francese.
Nel 1940, catturato dalle truppe naziste, dopo tre tentativi riuscì ad evadere dal carcere, unendosi ad un’organizzazione di assistenza ai prigionieri evasi.
Nel 1944 ha fotografato la liberazione di Parigi ed è qui che sono nate le sue foto più note.
Finita la guerra ritornò al mondo del cinema firmando un’altra pellicola, “Le Retoir”, un documentario sul ritorno in patria dei prigionieri e dei deportati.
Il Moma di New York, nel 1946, decise di dedicargli una mostra “postuma”, credendolo deceduto in guerra.
Cartier-Bresson si mise in contatto con il museo per chiarire la situazione, realizzando così quell’esposizione che lo impegnò per oltre un anno.
Successivamente ha lavorato negli Stati Uniti realizzando numerosi scatti per Harper’s Bazaar.
Nel 1947 fondò la famosa Agenzia Magnum insieme a Robert Capa, George Rodger, David Seymour, e William Vandivert. L’agenzia, il cui nome prendeva spunto dalla celebre bottiglia di champagne, si prefiggeva lo scopo di tutelare il lavoro dei fotografi, garantendo un controllo sulla diffusione delle immagini così che le fotografie non rimanessero assoggettate alle esigenze editoriali delle riviste.
Henri Cartier-Bresson una volta disse: “Le fotografie possono raggiungere l’eternità attraverso un momento” e lui, con i suoi scatti, sicuramente c’è riuscito.
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