‘Fuori sede’ a Napoli
Essendo stata studente fuori sede per diversi anni posso confermare che le difficoltà da affrontare sono tante quando si cambia città.
Gli universitari in special modo devono avere a che fare con una burocrazia molto lenta e disorganizzata trovandosi ad essere spediti da un ufficio all’altro in diverse occasioni e quando non si conosce la città questo processo diventa ancora più complicato.
Napoli è una città enorme e qui può essere particolarmente difficile sapersi muovere in tempi ristretti, non solo per i mezzi di trasporto ma anche perché le varie sedi possono essere a chilometri di distanza l’una dall’altra e seguire le lezioni può trasformarsi facilmente in una trasferta continua.
Per chi non è abituato alle grandi città il ritmo di Napoli può essere difficile da sostenere, per questo si possono sentire commenti negativi della città, ma questo tipo di opinioni riguarda tutte le grandi metropoli.
Si sente spesso dire che a Napoli è una città pericolosa ed è rischioso tornare la sera a casa da soli, ma in quale metropoli è tranquillo tornarsene da soli di notte?
Credo che le difficoltà maggiori che gli studenti possano trovare in città siano gli spostamenti e soprattutto la burocrazia (che per esperienza non è organizzata nemmeno al Nord), ma la città partenopea ha tanto da offrire ad un fuori sede, come gli affitti molto bassi (si aggirano attorno ai 200 euro), gli svaghi sempre presenti tra feste e concerti pronti a distrarvi dallo studio e il calore della città che è davvero importante permettendo di fare subito amicizie con persone piacevoli che non dubiteranno un secondo ad aiutarvi.
Ci sono molte feste organizzate in locali o negli stessi atenei con serate a tema come le “serate Erasmus” che sono un ottimo modo per conoscere gente nuova o che sta affrontando la stessa esperienza di fuori sede.
Un’altra cosa che ho notato confrontandomi con la mia esperienza al Nord con chi invece è stato a Napoli a studiare è che anche il rapporto con i professori qui diventa quasi amichevole, sicuramente più confidenziale e può essere un grande pro, cercando sempre di non generalizzare perché soprattutto per quanto riguarda l’università l’esperienza è del tutto soggettiva.
Comunque in quest’epoca piena di social network non è dificile trovare aiuti per chi è fuori sede, ci sono pagine facebook e associazioni dedicate ai fuori sede oppure si può chiedere direttamente alla segreteria del proprio ateneo, come si dice “chi domanda non fa errore…” e ci fermiamo qui con il detto.
Daniela Lombardi
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