Il Golfo di Napoli: un mare di emozioni
di Francesca Nasta
Che Napoli sia una città meravigliosa, piena di sorprese, è risaputo, ma forse non tutti sanno che il golfo di Napoli ospita una ricca e variegata fauna. Tra le specie più particolari troviamo diversi esemplari di cetacei, tartarughe e piccoli squali. Sempre più spesso si sente parlare di avvistamenti di gruppi di delfini e giganteschi capodogli a largo delle spiagge partenopee e delle isole di Capri, Ischia e Procida.
La presenza di questi splendidi animali nel nostro mare può essere vista come indice positivo della salubrità delle acque.
Non si sa bene quali siano le motivazioni che spingano questi cetacei a migrare in un determinato luogo, ci sono diverse ipotesi al riguardo: si pensa che influiscano la posizione del sole, le correnti marine, la localizzazione di suoni a bassa frequenza nonché il campo geomagnetico.
I cetacei tendono a muoversi in branco, per motivi difensivi e di riproduzione. Ciò ci lascia immaginare quanti di questi animali vivano nel golfo dal momento che ne sono stati rilevati più di sessanta esemplari diversi.
Ma il nostro mare è animato anche da una ingente quantità di testuggini.
Non è raro che imbarcazioni abbiano soccorso tartarughe in difficoltà, avvalendosi dell’aiuto del Centro di Recupero Turtle Point.
Il Centro, nato nel 2004 nell’ex area Italsider di Bagnoli, ospita e cura le tartarughe spesso ferite dalle eliche delle barche o rimaste intrappolate nelle reti dei pescherecci. Una volta guarite vengono poi reinserite nel proprio habitat. Tra gli esemplari salvati ne troviamo anche alcuni importantissimi, poichè in via di estinzione, come quello della Caretta Caretta, specie fortemente minacciata nel bacino del Mediterraneo tanto da essere inserita nella lista dell’IUNC (International union for conservation of nature and natural resources). Ma nel golfo non sono stati avvistati solo animali innocui.
Nelle acque blu di Napoli, infatti, hanno nuotato candidamente, sotto gli occhi di tutti, degli squali di piccole e grandi dimensioni, ripresi in modo amatoriale dai pescatori; la sorpresa di vedere a pochi centimetri questo animale, proprio lì, nel nostro mare, è stata enorme.
Un altro pesce avvistato, segnalato per la sua pericolosità, poichè altamente tossico, è il Pesce Palla Maculato, proveniente dall’area subtropicale atlantica o dal Mar Rosso, diventato sempre più presente nel Mediterraneo. Il Corpo delle Capitanerie di Porto ha lanciato l’allarme. Sono stati immediatamente avvertiti i pescatori della nocività di questa specie.
La sempre più frequente presenza di pesci non appartenenti alla fauna locale può attribuirsi al cosiddetto fenomeno di “meridionalizzazione” del Mediterraneo che porta gli organismi marini a spostarsi verso regioni più temperate dove in precedenza erano assenti o molto rari.
Ma c’è anche una recente e preziosa novità nel panorama della fauna partenopea, anche se di passaggio.
Si tratta di un animale solitamente estraneo al nostro habitat: il fenicottero rosa. Tre esemplari adulti sono stati recentemente avvistati sulle sponde del Lago Patria, durante una sosta dalla lunga migrazione che li porta a spostarsi dalle coste dell’Africa all’Italia settentrionale. Il lago costituisce un habitat favorevole per molte specie, che si recano lì alla ricerca di cibo, tra cui falchi di palude, anatre selvatiche, aironi e limicoli.
Una sorta di “input” che fa capire quanto sia importante e fondamentale salvaguardare questa zona a Nord di Napoli dall’incuria, dall’inquinamento e dall’abusivismo che l’ha caratterizzata per troppo tempo.
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