Io (non) sono leggenda
Fonte: vocedinapoli.it

Io (non) sono leggenda

di Gaetano Mango

5 Luglio 1984.

Era una calda giornata di inizio Luglio, il Napoli comprava Maradona e lo presentava davanti ad un San Paolo gremito di tifosi. I napoletani avevano trovato il loro scugnizzo, Diego aveva trovato il tifo giusto per entrare nella storia del calcio e di una città che ancora oggi lo venera come un Dio.

26 Luglio 2016.

Lo stesso caldo di 32 anni fa, la stessa passione dei tifosi azzurri ma con un sentimento decisamente diverso. Higuain è diventato un giocatore della Juventus, la rivale per definizione. Le ragioni vanno anche oltre il calcio, c’è tutta una base culturale e storica dietro “l’odio” verso i bianconeri. Il Pipita, quello di “Un giorno all’improvviso” sotto la curva, quello del record di 36 gol, quell’argentino che stava pian piano entrando nella storia, ha deciso di sposarsi proprio con la Vecchia Signora e lo fa pure dalla porta sul retro, senza salutare, senza dire una parola dei suoi tre anni azzurri.

La differenza è quella che intercorre tra due generazioni calcistiche, tra due modi di intendere il calcio. La stella di Maradona nacque in un’epoca in cui il calcio era molto più passione che business; un’epoca in cui rifiutare la Juve significava scrivere il tuo nome e cognome in una leggenda. Quella di Higuain è molto diversa: 94 milioni sono una cifra fuori mercato, come fuori mercato è il valore dell’occasione persa dal Pipita.

Napoli e i napoletani, storicamente, sono una delle tifoserie più calde d’Europa, simili soltanto alle caldere delle Americhe meridionali, e forse è proprio per questo che i sudamericani si trovano così bene qui. Da nessuna parte puoi trovare l’affetto che possono riservarti i tifosi azzurri che, è necessario dirlo, a tratti può diventare anche asfissiante. Ma il calcio è così, o almeno lo era.

Higuain ha perso un’occasione d’oro, non tanto per la sua carriera quanto per la possibilità di lasciare un segno indelebile in un popolo intero.

I tifosi azzurri, comunque, non devono disperare perché Napoli è abituata a soffrire e potrà ancora diventare grande senza Higuain, ma Higuain senza Napoli non sarà mai leggenda.

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