L’antica e raffinata arte delle ceramiche di Vietri
di Simona Vitagliano
Fonte: Il Silenzio Cantatore
La Costiera Amalfitana è teatro di matrimoni e turismo nonchè culla di prelibatezze straordinarie, ma non solo. E’ anche simbolo e residenza di molte arti, che qui prendono significati e pregi completamente unici rispetto al resto del mondo.
Questo è anche il caso delle ceramiche di Vietri sul Mare, famose in tutto il globo.
Semplici oggetti per la casa lavorati a mano, sono il frutto di una tradizione secolare della costiera, che è essa stessa adornata in vicoli, strade, alberghi, ristoranti e case da questi pezzi unici, prendendo quel sapore caratteristico e suggestivo che salta fuori da ogni fotografia e da ogni cartolina.
I colori armonici che li compongono sono inconfondibili, il target più richiesto è sicuramente quello per interni (bagni e cucine), ma non mancano le idee e le proposte anche per gli esterni (giardini e terrazzi).
La ceramica vietrese, inoltre, è spesso un’ottima idea per bomboniere, regali e omaggi di vario genere, di un certo livello.
Ma facciamo un passo indietro e andiamo a scoprire le origini di questa antica tradizione artigianale.
La storia
Secondo i ricercatori l’arte della ceramica vietrese avrebbe origini antichissime, datate addirittura V secolo a.C., al tempo degli Etruschi.
Nel Medioevo quest’attività diventò così richiesta e rinomata da divenire una fonte di ricchezza per tutta la zona; una sorte che, sembra, i secoli non intacchino.
Le riggiole, invece, sembrano essere decisamente più recenti, poichè la loro datazione originaria dovrebbe risalire al 1700. Si tratta di mattonelle molto particolari, differenti dalle “sorelle” napoletane semplicemente per i colori, che qui sono più tenui e pastellati.
Nemmeno il Barocco è riuscito ad estirpare del tutto questa tradizione: la sagoma dei vasi è divenuta meno slanciata, il color turchese è diventato predominante, dimostrando come un adattamento sia riuscito ad evitare una scomparsa dovuta ad un cambiamento radicale di stile e di epoca. L’unico momento di crisi pare risalga al 1800, quando la terraglia napoletana (una ceramica a fondo bianco a pasta fine) entrò nelle grazie dei Borboni.
Ma c’è un episodio curioso da raccontare.
Tra il 1920 e il 1930 la Costiera Amalfitana diventò meta di moltissimi turisti tedeschi ebrei, emigrati a causa degli incombenti problemi razziali caratteristici nel Nord Europa in quel periodo storico.
Non era un popolo ricco ma seppe barattare la propria presenza con l’arte, realizzando qualcosa che solo al Sud Italia, per certi versi, sarebbe potuta accadere: ottenevano ospitalità in cambio di affreschi ed opere d’arte. I loro piatti e le loro piastrelle, così, cominciarono ad entrare nelle case degli abitanti della zona, finchè le due tradizioni si unirono, fondendosi in qualcosa di totalmente nuovo, contaminato ed unico: questi tedeschi si unirono in lavoro agli artigiani locali, realizzando nuove idee impreziosite da uno stile medievale e bizantino.
Allo stato attuale quest’antica arte vietrese è ancora attiva, attraverso piccoli laboratori artigianali che lavorano al tornio. Si tratta spesso di aziende familiari che si rinnovano di generazione in generazione, portando avanti una tradizione di famiglia a volte ultra-centenaria.
La procedura
Viene spontaneo chiedersi che tipo di produzione ci sia dietro queste splendide ceramiche, ma il processo è lungo e complesso, per cui ne esamineremo soltanto le fasi salienti.
FASE 1: Lavorazione dell’argilla al tornio, in cui prende vita la struttura dell’opera;
FASE 2: Prima cottura in forno;
FASE 3: Smaltatura.
Per piatti e piastrelle le cose, invece, vanno leggermente diversamente, perchè vengono prima immersi in uno smalto bianco, poi lasciati asciugare e infine decorati a mano. Una seconda cottura, in ultimo, agirà sulla brillantezza dei colori e sulla loro resistenza, che sarà fissata sulla struttura dal calore.
Trattandosi di lavorazioni puramente ed esclusivamente artigianali, quindi, ogni ceramica è unica.
La contraffazione
E’ storia recente quella che vedrebbe la contraffazione come una minaccia per quest’antica arte secolare vietrese. In realtà non è difficile districarsi poichè le botteghe originali, che vendono anche online, offrono sempre garanzie sull’originalità dei prodotti; in più, la presenza di prezzi troppo bassi deve fungere da campanello d’allarme.
About author
You might also like
Eventi napoletani, estate 2015
Napoli, comunque la guardi, è spettacolare ed in ogni stagione ha un qualcosa da regalarti. D’estate qualcuno parte ma molti restano in città o si allontanano giusto per qualche
I Campi (Flegrei) ardenti: un territorio tutto da conoscere
di Sara De Rosa “Bisogna avere un caos dentro per generare una stella danzante”. (Nietzsche) Non c’è, forse, citazione più adatta per descrivere quella vasta area, nota come Campi Flegrei
A Positano torna lo “street food”, la sagra del cibo da strada
di Annina D’Ambrosio Sabato 16 aprile 2016 partirà la seconda edizione della manifestazione “Positano street food“. Un evento tanto atteso, dopo il grande successo dello scorso anno, che ha come
Leave a Reply
Only registered users can comment.
0 Comments
No Comments Yet!
You can be first to comment this post!