L’estate tossica 2015 del Litorale Domitio
Ph: Vittorio Del Duca Fonte: Facebook

L’estate tossica 2015 del Litorale Domitio




di Simona Vitagliano

Licola, Varcaturo, Lago Patria, Qualiano.

Questi ed altri comuni alla periferia Nord di Napoli sono fin troppo “famosi” per la questione “munnezza” e la questione “roghi tossici”, ma nell’ultima settimana è stato un vero inferno.

Il caldo torrido si è sommato alla presenza di rifiuti abbandonati, come al solito, in alcuni punti del suolo pubblico (senza scartare materassi, sacchi neri con materiale non ben identificato, calcinacci,  residui da lavori casalinghi e persino poltrone e televisori) e ad un’ondata di roghi tossici senza precedenti.

E’ una settimana ormai che il cittadino medio di queste zone si alza la mattina e posta su facebook foto di nubi nere che invadono l’aria che respira.

Soltanto stamattina di roghi ce ne sono stati 2.

Licola Mare/Cuma e Giugliano zona Tre Ponti, in un campo ROM.

I cittadini, esausti, hanno cominciato a commentare e diffondere le notizie attraverso i social network, coinvolgendo anche il neo eletto Sindaco Antonio Poziello per cercare di far capire la gravità della situazione e che, se le contromisure non saranno immediate, sono disposti anche ad intraprendere azioni legali incentrate sulla difesa della propria salute, persino se queste prevedessero delle spese da sostenere.

Si stanno già raccogliendo firme (a cura dell’ Osservatorio Costiero e di altre associazioni locali) da inviare all’attenzione degli organi competenti per tentare di risolvere questo problema. Le firme verranno raccolte durante “La notte bianca” a Licola-Magic World, presso “La Libreria” e la Pharmasanitaria in via Ripuaria e il Caf Patronato Licola in Via San Nullo.

La risposta del Sindaco è apparsa pubblica sul suo profilo facebook:

Roghi e problemi irrisolti
Francamente sono sempre stato contrario alla militarizzazione del territorio, certo quello che sta accadendo in queste ore mette a dura prova questa mia contrarietà.
Oramai, i roghi si susseguono. A dispetto del lavoro che l’Ufficio Ambiente, i vigili urbani, Campania Ambiente, l’Arpac Multiservizi e SMA Campania stanno facendo. Ed anche delle mie ordinanze per la rimozione dei rifiuti e delle azioni in danno che con gli uffici abbiamo attivato in queste settimane.
Non a caso ho concordato un incontro con il Commissario alla Terra dei Fuochi, il Prefetto Cafagna, e con quello alle Bonifiche, Mario De Biase, e con i diversi soggetti che si occupano di questa dannata vicenda.
Con cognizione di causa, a questo punto, ritengo indispensabile aumentare il presidio del territorio, anche con il dispiegamento dei militari assegnati alla prevenzione dei roghi. Con un utilizzo maggiore degli impianti di videosorveglianza, col ricorso alle telecamere mobili di cui oggi la polizia municipale è dotata. Inoltre solleciteremo al neopresidente della Regione lo sblocco del finanziamento per le nuove telecamere per la prevenzione dei roghi (un milione e mezzo) che la Regione non ha mai mandato al Comune di Giugliano, che nel frattempo aveva anche provveduto ad appaltare la realizzazione degli impianti.
Sulla vicenda del campo rom a ridosso della discarica ho già fatto tre riunioni con i dirigenti comunali, per affrontare la questione e la prossima settimana, a valle di una serie di accertamenti tecnici, ne avremo un’altra.
Intanto, oggi, nel corso degli interventi di pulizia dell’arenile in corso a Varcaturo, abbiamo trovato una discarica di amianto che stiamo provvedendo a mettere in sicurezza in attesa della bonifica.
E adesso, vado col comandante della Polizia Locale ad effettuare un sopralluogo sull’ultimo incendio, ancora in corso.

Naturalmente dai commenti sui social in merito alla questione roghi sono scaturite molte prese di posizione, tra cui quella nei confronti dei ROM che sembra essere quella portata avanti con più veemenza.

La questione in realtà è molto più delicata e forse addirittura più grave perchè uno dei due roghi comparsi stamattina è dovuto a residenti italianissimi e non ad extracomunitari, fermo restando che si sospetta che siano proprio aziende e fabbriche a commissionare, dietro compenso, lo “smaltimento abusivo” dei propri materiali di scarto ai ROM (in alcuni casi).

Sul canale facebook ufficiale del giornale AbbìAbbè,  settimanale indipendente dell’area a Nord di Napoli, sono comparsi molti articoli e video, ma una foto è emblematica, e riguarda l’incendio relativo al campo ROM.

Fonte: AbbìAbbè Il Giornale, Facebook

Fonte: AbbìAbbè Il Giornale, Facebook

Altre foto sono comparse sui profili facebook privati dei residenti e nei gruppi dedicati al territorio, come quello di Varcaturo-Licola-LagoPatria che unisce ormai quasi 7000 utenti e che ha creato anche un sottogruppo apposito per la segnalazione roghi tossici che trovate a questo link.

Il problema però è che tutto questo, come si diceva, non riguarda soltanto i campi ROM ma anche residenti senza scrupoli che non perdono occasione per incendiare copertoni d’ auto, materiale plastico e quant’altro, avvelenando in primis se stessi e le proprie famiglie e poi tutto il resto del circondario.

Proprio sul posto dove è scoppiato il secondo rogo a Licola un giornalista, recatosi lì per scattare delle foto, è stato allontanato in malo modo dagli stessi proprietari del terreno coinvolto. Su facebook infatti era comparso un post in cui si diceva che il rogo fosse stato appiccato esattamente da loro, incendiando alcuni copertoni.

Ph: Corona Marinella, comparsa nel gruppo "Segnalazione Roghi Tossici Varcaturo Licola Lago Patria" su Facebook.

Ph: Corona Marinella, comparsa nel gruppo “Segnalazione Roghi Tossici Varcaturo Licola Lago Patria” su Facebook.

In una settimana si sono registrati 10 roghi tossici e la situazione sta raggiungendo livelli di emergenza notevoli.

Ma la cattiva gestione riguarda un po’ tutto il sistema e non un singolo problema.

Innanzitutto, la vicinanza delle tubature di gas al campo Rom ha creato il panico, per cui si è dovuta sospendere l’erogazione del metano per evitare che la situazione diventasse ancora più pericolosa. All’arrivare della polizia inoltre si è scoperto che lì “risiedevano” anche alcune persone agli arresti domiciliari, che quindi non potevano essere evacuate, come invece hanno fatto con il resto delle persone accampate (ma si legge su ANSA che la cosa è solo temporanea).

Inoltre il fatto che l’Italia sia uno Stato garantista implica che, nel momento in cui i ROM vengano evacuati da una zona, rimangano poi sul suolo pubblico lo stesso, andando ad invadere un’altra zona, magari anche vicina, senza che nessuno possa negarglielo.

Per cui è un palliativo più che una soluzione tutto quello che si fa e che “per legge” si può fare.

Per quanto riguarda i residenti invece la situazione è paradossalmente ancora più triste, perchè in un Paese dove ormai tutte le informazioni sono reperibili via internet, e dove attraverso i media, la scuola e quant’altro si tenta di sensibilizzare e informare sull’argomento, sembra fantascienza che ci sia ancora chi abbandona i rifiuti in mezzo alla strada o, peggio, gli dà fuoco in mezzo a un terreno che poi magari coltiverà il mese successivo, senza proprio rendersi conto del danno doppio, triplo, quadruplo che fa.

L’ignoranza, ma forse pure la strafottenza, la fa ancora da padrone per troppi residenti, la Terra dei Fuochi non è nelle strade e nelle campagne di questo meraviglioso territorio che andrebbe semplicemente curato e bonificato per rendergli giustizia, ma è nelle menti di troppe persone.

E quando si attenta alla vita di persone innocenti che magari fanno tanti sforzi e tanti sacrifici per fare una corretta raccolta differenziata, per mettere su associazioni per la salvaguardia del territorio e per fare informazione impegnando le proprie risorse, il proprio tempo e le proprie energie, credendoci, credendo in un contraccambio “energetico” della situazione, il detto “mors tua vita mea” comincia a fare capolino anche nelle menti delle persone più tranquille e pacifiche che esistano.

Perchè allora è meglio che i ROM, almeno quelli che fanno danni e non contribuiscono in nessun modo al Paese, qui non ci stiano. Allora è meglio che i residenti che distruggono la loro stessa terra finiscano in prigione, perchè pure agli arresti domiciliari sarebbero ancora pericolosi!

Sarebbe giusto che “chi rompe paga” e che chi vive invece nel pieno rispetto dell’ambiente costruendo un futuro migliore per se stesso, i suoi cari e i propri figli, sia lasciato in pace, meritevolmente “proprietario” del territorio in cui abita.

NUMERI ANTIROGHI:

0817943111

0812323111

Carabinieri Lago Patria/Varcaturo 0815091009

Carabinieri 112

Vigili del Fuoco 115

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