Ngopp’ ‘o gigante: storia del Gigante di Palazzo Reale
di Ilenia Viglietti
Molti non sapevano chi fosse o da dove venisse la statua del Gigante situata a Piazza del Plebiscito.
La scultura ha origini antiche, raffigurava Giove ed era collocata nel Foro di Cuma insieme a quelle di Giunone e Minerva.
Nel 1668 era soltanto un busto e, per volontà del vicerè spagnolo Don Pedro Antonio D’Aragona, ebbe in donazione braccia e gambe e fu collocato nella strada che prese il nome di Salita del Gigante, vicino alla fontana che ancora oggi si ammira in Via Partenope.
Il Gigante, alla cui base era inciso uno stemma a forma di aquila ed un elogio per il vicerè, divenne subito il nuovo simbolo della città.
Quello napoletano si sa, allora come oggi, non è un popolo di facile dominazione ed ha sempre utilizzato ogni mezzo a disposizione per ribellarsi o prendere in giro chi è al potere. Pertanto il povero gigante venne subito utilizzato, ovviamente, contro lo stesso vicerè!
Di notte le persone vi si arrampicavano ed vi apponevano ogni tipo di scritta offensiva e diffamatoria contro le autorità e le potenze dell’epoca. Componimenti in dialetto e satira costrinsero a mettere una taglia e una sentinella… che non fu, comunque, utile a fermare il popolo.
A farne le spese, ovviamente, fu il povero gigante che, nel 1807, su richiesta di Giuseppe Bonaparte (fratello maggiore di Napoleone, da questi nominato Re di Napoli dal 1806 al 1808), fu portato via da Piazza del Plebiscito.
Attualmente è possibile ammirare il busto colossale di Giove al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Per i napoletani invece, la strada di Via Cesario Console sarà sempre chiamata “Ngopp o Gigante” (“Sopra al gigante“) in memoria dell’antico simbolo della città.
Il popolo non dimentica mai.
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