Viale i Gelsi, Varcaturo: vita da far west
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Viale i Gelsi, Varcaturo: vita da far west

di Simona Vitagliano
Ph. Simona Vitagliano

Ph. Simona Vitagliano

Ci sono posti che sono poco conosciuti persino dai residenti di alcuni paesi e province. Tra questi sicuramente c’è anche Viale i Gelsi a Varcaturo, Giugliano in Campania, provincia di Napoli.

Il viale è collegato alla via principale, Via Ripuaria, attraverso un ponticello che passa sopra l’Alveo dei Camaldoli: una volta superato è come entrare in un altro mondo.

Campagne a perdita d’occhio, terreni coltivati, villette singole e non comunicanti le une con le altre, tanti giardini, verde e alberi, sempre abitati da moltissime specie di uccelli grazie alla vicinanza con il Parco degli Uccelli e, spesso, c’è anche un gregge di pecore portate qui a pascolare. Tramonti mozzafiato e nemmeno l’ombra di una costruzione che rimandi anche solo con il pensiero alla città, nessun palazzo, nessuna palazzina, niente di niente. Sembra di ritornare indietro di parecchie decine di anni e, per chi ama la Natura e gli animali, è un sogno che diventa realtà.

Ph. Simona VItagliano

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Ph. Simona Vitagliano

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Ma questo sogno spesso, soprattutto in questa caldissima estate 2015, si trasforma in un incubo per i residenti.

Innanzitutto il ponticello, già attaccato come direbbe qualcuno “con la sputazza” da anni, ha subito un crollo: gli si è aperta una voragine dentro che oramai è un anno che è semplicemente “transennata” alla buona con delle asticelle di ferro e della rete plastificata arancione. Da un po’ è cascata anche questa transennatura e il “buco” è ben visibile e diventato pericoloso per tutti. Coperto dalla rete arancione chi non è della zona potrebbe, svoltando nel ponticello, caderci tranquillamente dentro senza minimamente accorgersene.

Inoltre molte parti di muro sono crollate, e ci sono rifiuti abbandonati un po’ ovunque per tutto il percorso del viale ed anche le stradine interne successive, per non parlare dell’ultimo accadimento: qualcosa ha fatto crollare una parte di muro e il relativo palo della luce, lasciando lo strapiombo libero di essere attraversato da chicchessia e i fili della corrente, comprensivi della “testa” del palo con la lampadina, completamente scoperti. Basterebbe una scintilla, un corto circuito, un temporale per fare danni seri.

Inoltre un paio di notti fa è scomparso lo specchio stradale che, sempre a spese dei residenti, era stato messo di fronte allo sbocco del ponticello, poichè l’enorme quantità di piante infestanti (non curate nè tagliate da chi di dovere) rende difficile la vista e l’immissione in strada.

E’ così tanto tempo che non si prendono contromisure che in giorni “particolari” dell’anno (come capodanno, la vigilia di Natale etc) i residenti testimoniano addirittura di essere stati chiusi dentro come topi, il ponticello è stato sbarrato rendendo impossibile il transito di autoveicoli di qualunque natura, probabilmente, dicono, perchè la paura che succedesse qualcosa in giorni di festa era troppa e, sapendo che non ci sarebbe stato nessuno per intervenire, è stata presa la contromisura sopracitata, alquanto drastica e discutibile.

Si è arrivati quindi al punto che i residenti hanno paura di segnalare questi disagi per il timore di essere rinchiusi dentro il loro stesso viale, che non offre altri punti di sbocco verso le strade principali se non strade sterrate e impercorribili da normali automobili.

L’entrata al viale attraverso il ponticello dà su un bivio: a destra si va in Via Ripuaria 22 e andando dritto invece si prosegue per via Vicinale i Gelsi.

La parte a destra è stata curata dai residenti che, a proprie spese, hanno asfaltato ed illuminato il percorso, pagando regolarmente la bolletta della luce per far in modo che tutto questo continui a ripetersi. Dall’altro lato invece questo ancora non è successo, è ancora tutto molto “rustico”. Una volta attraversato il viale alberato scavato nella terra si può proseguire verso una via sterrata, aperta da poco, percorribile solo con fuoristrada, che porta in via Carrafiello, oppure proseguire su via Vicinale i Gelsi, una strada completamente al buio e sterrata con dei dossi che sono stati fatti alla buona per evitare che si corresse con le auto.

La presenza di un casale e di un terreno pertinente abbandonato sicuramente non aiuta in questi casi poichè il luogo è diventato facile preda e meta di zingari e ROM in cerca di villette facili da svaligiare.

La mancanza di illuminazione, di sorveglianza di un qualunque tipo e l’isolamento delle villette presenti sono un grande incentivo per i ladri per muoversi a piedi, attraverso le campagne, valicando facilmente i muri dei giardini e approfittando delle finestre o dei balconcini lasciati aperti per il gran caldo.

Gli stessi ROM di giorno percorrono il viale elemosinando ai cancelli qualunque cosa e tutti i residenti ne sono testimoni.

Una situazione che è diventata insostenibile.

Dopo gli accadimenti avvenuti in zona flegrea nelle ultime settimane il panico ha assalito gli abitanti della zona: i furti sono cresciuti molto velocemente in numero e si sono consumati spesso narcotizzando le persone presenti in casa, persone che la mattina seguente si sono svegliate con gli occhi arrossati dallo spray e la casa completamente svaligiata, in alcuni casi persino senza automobile, rubata una volta trovate le chiavi.

La zona flegrea oramai è messa a ferro e a fuoco e l’emergenza è totale, spingendo molti residenti a dormire armati di qualunque attrezzo di fortuna sul comodino.

Una condizione di vita che fa tremare i nervi, e che di certo non è quella che dovrebbe essere garantita ad onesti cittadini che pagano le tasse, fanno la raccolta differenziata, sfamano i randagi del posto e si preoccupano di tenere puliti i propri viali.

Per quanto riguarda i disagi “materiali” il gruppo di attivisti relativo alla fascia costiera del Movimento Cinque Stelle ha già segnalato la cosa, ma i tempi burocratici non possono e non dovrebbero superare in priorità un’emergenza del genere.

Il viale in questione è frequentato da molti ragazzi e bambini che spesso si muovono con biciclette e motorini, ed è molto pericoloso per loro quindi transitare in sicurezza in queste condizioni.

Sul versante furti invece, a parte le denunce fatte da chi ha subito problemi di questo tipo, non c’è molto altro di cui riferire se non il panico generale.

Sarebbe facile metterla sul piano razziale, ma non è così.

Decine di migliaia di Africani, Polacchi, Ucraini si rifugiano qui e trovano lavoro, si integrano, addirittura spesso diventano cittadini Italiani costruendosi una vita e una famiglia qui. Ognuno di loro conserva alcuni dei propri culti e religioni, usanze e “mode”, ma si inseriscono anche nelle nostre abitudini e vivono civilmente e dignitosamente.

I ROM no.

Non hanno cultura di igiene, di lavoro, di integrazione. Non hanno nessuna dignità e nessuna voglia di far parte di una qualunque comunità, nè tantomeno di contribuirvi in una qualunque maniera, perchè vagano da un posto all’altro a seconda dei loro comodi. Non hanno radici e non hanno intenzione di metterne.

Non fanno di certo la raccolta differenziata ma incendiano i loro rifiuti all’interno dei campi che lo stesso Stato dà loro, inquinando aria, acque e terreni per chilometri. Spesso d’inverno i roghi vengono appiccati per riscaldarsi.

La notte girovagano per i viali più isolati in cerca di ville e appartamenti da svaligiare, mentre spesso di giorno mandano i propri bambini a frugare nelle tasche della gente in modo che, da minorenni, la reazione delle persone sia differente.

E’ una situazione oramai arrivata al limite del sopportabile per chiunque.

Il popolo napoletano ha già di suo, per storia, una bella percentuale di criminalità e ignoranza intrinseca, e di certo non ha bisogno di un’ulteriore percentuale proveniente dall’esterno che faccia crollare definitivamente le cose.

I criminali, TUTTI, di qualunque etnia, razza e provenienza vanno segnalati e puniti e, ove si può, mandati dove meritano o da dove provengono, ma è forse il primo anno che si genera un panico del genere, in cui ogni giorno compaiono nuove segnalazioni di furti, roghi e disagi e in cui i residenti perdono il sonno e vanno a letto con le spranghe sui comodini.

 

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