“Luna rossa”: la storia della celebre canzone napoletana
Sicuramente tra le canzoni più belle della tradizione musicale napoletana e italiana, Luna Rossa è un celebre brano che negli anni è stato interpretato da tanti artisti in giro per il mondo. La sua nascita risale al 1950. Scopriamo insieme quali sono le origini di questa celebre canzone.
Storia della canzone ‘Luna Rossa’
Pur essendo stato pubblicato nel 1950, il brano Luna Rossa è stato composto nel 1947 dal paroliere napoletano Vincenzo De Crescenzo. L’autore trovò ispirazione dalla fine di una storia d’amore. De Crescenzo infatti, dopo la fine della relazione con la sua amata, si recò sotto la sua casa. Tuttavia, al balcone non si affacciò nessuno, mentre sullo sfondo comparve una luna rossa a fare da contorno alla fine di un’amore. Come dicevamo, la canzone verrà registrata solo nel 1950 da Giorgio Consolini.
Vincenzo De Crescenzo: chi è l’autore di Luna Rossa
De Crescenzo nacque nel rione Vasto di Napoli il 14 febbraio del 1915. Nipote d’arte, suo nonno era molto conosciuto in città per i suoi “canti a figliola”, ovvero dei canti il cui tema era la vita dei santi. Vincenzo da bambino amava il teatro, al quale si avvicinò grazie al padre, gestore insieme ad altri del San Ferdinando di Napoli.
La passione del teatro non svanì mai, tant’è che negli anni ’70 sarà tra i principali autori del genere della sceneggiata. Tra i suoi spettacoli di successo figurano ‘A sciurara e ‘O treno d’ ‘o sole. La sua passione principale però restava la scrittura. Oltre a scrivere le sue prime canzoni, fu autore anche di una raccolta di poesie, intitolata Celeste.
Nel giro di pochi anni, De Crescenzo divenne uno degli autori più importanti del panorama musicale partenopeo, arrivando a dominare con le sue canzoni il Festival di Napoli.
Vincenzo, oltre ad essere lo zio del cantautore Eduardo De Crescenzo, è il padre di Eddy Napoli, una delle voci più belle e note dell’attuale scena napoletana, nonché interprete di diversi brani di suo padre.
Antonio Viscione: chi è il compositore di Luna Rossa
Il compositore di Luna Rossa è Antonio Viscione, conosciuto anche con lo pseudonimo Vian. L’artista nacque nel capoluogo partenopeo nell’immediato primo dopoguerra. Appassionato di musica sin dalla tenera età, Viscione fu ostacolato dai suoi genitori imprenditori nel conseguire una carriera nel campo musicale. I due infatti preferivano per il loro figlio un futuro nella medicina. Nonostante ciò, Antonio iniziò a studiare da autodidatta e di nascosto dai suoi. Dopo la laurea conseguita in Lettere e Filosofia e dopo aver collaborato con alcuni quotidiani dell’epoca, iniziò la sua carriera di compositore. Nel 1936 compose la prima sua canzone, Dormiveglia, entrando a far parte della corrente canzonettista.
Fu solo dopo la seconda guerra mondiale però che Antonio Viscione riuscì ad arrivare al successo internazionale, proprio con la pubblicazione della canzone “Luna Rossa”. Seguirono poi altri brani celebri, come O’ ritratto ‘e Nanninella. Purtroppo però la sua vita si interrompe prematuramente, alla sola età di 48 anni a causa di una grave malattia. L’ultima canzone del compositore fu cantata da Iva Zanicchi nel 1966 al Festival di Sanremo.
La Luna rossa avvia la nouvelle vague partenopea
Tornando alla canzone, c’è da dire che Luna Rossa oltre a rappresentare un punto di svolta dell’autore e del compositore, fu anche una rivoluzione per la canzone classica napoletana. Fu proprio questo celebre brano infatti a dar vita al filone della novelle vague partenopea, caratterizzata da un tipo di linguaggio totalmente nuovo.
Le interpretazioni più importanti di Luna Rossa
Come abbiamo già accennato all’inizio, la canzone Luna Rossa è stato oggetto di numerose interpretazioni, sia da parte di cantanti italiani che stranieri. Nei suoi 70 anni di vita, il brano è stato cantato da artisti del calibro di Frank Sinatra, Mario Merola, Mario Trevi, Mia Martini, Nada Trio, Mango, Lina Sastri, Renato Carosone e Caetano Veloso. Le diverse interpretazioni hanno dato vita anche a differenti versioni della canzone. Celebre è ad esempio la versione in arabo dell’artista M’Barka Ben Taleb.
Inoltre, ci sono state anche alcune edizioni televisive che sono entrate nella storia, come quella di Renzo Arbore e l’Orchestra Italiana sulla Rai.
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